THERE IS ALWAYS HOPE

THERE IS ALWAYS HOPE
"Prendete una sedia e sistematevi sull'orlo del precipizio: solo allora potrà avere inizio la storia che voglio raccontarvi"
Francis Scott Fitzgerald

martedì 8 luglio 2008

IL GIORNO DOPO DEL GIORNO DOPO...DEL GIORNO DOPO ANCORA

"... sono arrivata da poco e sono stanchissima c''e'"il sole e il vento..."

Arrivata ad Amsterdam... la sensazione finalmente di pace e raccoglimento. Mi son sentita subito in sintonia.
La prima cosa che ho fatto appena ritirato i bagagli è essere andata in bagno e cambiarmi i vestiti.
CAMBIO DI SCENA.
Via la gonnellina nera e su i miei jeans preferiti, quelli pieni di buchi e comodi come una tuta. Ho comprato subito una mappa e senza chiedere informazioni a nessuno ho fatto un biglietto del treno per arrivare in centro e quindi cercare il mio albergo.
C'era vento e il sole e la primissima cosa che mi ha colpito anche perchè non passa inosservata sono state le migliaia e migliaia di biciclette. Una città su due ruote e colorata dai molteplici angoli fioriti, colora
ti e profumati.Bello.
Questa è la mia settimana, è stata la mia settimana. In silenzio ho ascoltato la città e le varie lingue che la popolano.
Come già detto ho avuto il mio ben venuto da uno pseudo italiano che poi mi ha indicato la mia stanza. ROOM#20, terzo piano.
Ho guardato la scala. Una così non ne ho mai visto. Una scalata! ripidissima come neanche una ferrata di montagna!
Gli scalini minuscoli dove il mio piedone non ci stava mica.
Ho rischiato di fare dei grandi voli sia in salita che in discesa.
Trascinandomi su per ogni piano con il mio leggero trolley finalmente arrivo davanti al numero 20. Infilo la chiave magnetica e la porta con un beep beep si apre...
E' piccolissima, una nicchia che mi ha accolto per una settimana.
Larga quanto un letto singolo con un piccolo corridoio per arrivare alla finestra e con il tetto mansardato.
Avevo bisogno di raccoglimento... li è stato possibile. Il minimo indispensabile, un letto e un minuscolo lavandino.
Ho guardato fuori dalla finestra e nel frattempo preparato una sigaretta.Finalmente
mi potevo fermare e fumare una sigaretta con i tempi miei. Gli occhi mi si chiudevano, in fin dei conti avevo dormito solo un'oretta ma l'impazienza di sapere e trovare il posto dove avrei svolto il workshop non mi ha lasciato in pace. Ok! esco e mi avvio lungo i canali. Affascinata da quel sali e scendi continuo di vie e viettine che costeggiavano l'acqua, più di una volta ho rischiato la vita. Sti ciclisti non si fermano mica! anzi se possono ti tirano giù come un birillo da bowiling. Quando attraversi non guardi se arriva una macchina, guardi se arriva uno sciame di biciclette assassine.
Arrivata sotto il building del cinedans festival ed essermi fatta un'idea di quanto tempo ho camminato per arrivare alla locatiion, la fame mi assale.
Gira e rigira dove mi ritrovo?

In una piazza, dove tutti giocano a scacchi, sia su scacchiere da tavolo che da marciapiedi, seduta al wagamama a mangiare giappo (come a londra). Mangiavo e nel frattempo guardavo questi giocatori di qualsiasi età, dimostratori di mosse astute Ho aspettato che calasse il buio, ma come detto il buio arriva dopo le undici di sera. Erano le nove e mezza il mio corpo non ce la faceva più.
Sono andata a dormire per poi svegliarmi l'indomani alle sette e mezza.
Il mio impatto ad Amsterdam.
La settimana è stata veramente impegnativa, il mio inglese ha messo a dura prova la mia mente e la mia concentrazione e quindi anche la riuscita del mio progetto.

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