Chi se lo aspettava, pensa lei.
L'effetto dell'anestetico a lunga scadenza è svanito.
Il suo stomaco è chiuso, un leggero dolore la coglie impreparata.
Come un pugno che afferra le sue budella.
Ecco ,questa è l'immagine che ha,
qualcuno le stringe le budella e la tiene sollevata.
Un dolore che nello stesso tempo ha un che di piacere.
E' il piacevole fastidio di chi aspetta...
aspetta lui.
L'effetto dell'anestetico a lunga scadenza è svanito.
sente un altro bruciore: spaesamento.
E' nel suo letto, grande e pulito.
Lui questa sera non c'è. Lei ha quasi la sensazione di smarrimento.
A chi si abbraccia questa sera?... essere nuda
Desiderio di abbracci.
L'unico modo per addormentarsi,
Domani li avrà.
...
Finalmente il giorno è arrivato.
La notte è passata fra poco lo vede,
allora non c'è cosa più bella che prepararsi per lui,
per l'incontro della mattina.
Suona il telefono, un messaggio : buongiorno, bacio bacio.
risposta: bacio bacio
Stadi di ansia controllati... rallentare per poi assaporare.
...
Un punto di domanda.
Lo sguardo cade su un dettaglio, si fa finta di niente?
dentro brucia, per la quiete della storia è meglio non dire.
Anche questo vuol dire crescere insieme?
...
Allora non parliamo delle sue ansie
martedì 16 febbraio 2010
L'effetto dell'anestetico a lunga scadenza è svanito
alle
12:25
0
commenti
Etichette: AMORE, APPUNTAMENTI, INCONTRI, RIFLESSIONE, SCRITTURA SELVAGGIA, SIGNIFICATI, STORIE
martedì 1 dicembre 2009
Charlie brown non basta. Perchè l'hai fatto? Tu perchè l'hai fatto?
Zero sonno, charlie brown non basta! Il tasto dormi si è inceppato...
Non ci sono più le mezze stagioni ma neanche quelle intere.
Come si fa a distinguere la realtà dai file virtuali?
Come si fa a far si che la propria identità non venga risucchiata dal formicaio produttivo?
Come si fa?...
Del resto è la prima volta che sei su questa terra, hai ragione nessuno ti ha detto come si fa.
E allora? Tutti inglobati nelle paure. Bloccati fermi immobili.
Credi di spostare macigni pesanti, invece sono solo convinzion

A cosa credi? A chi credi? Credi a te stesso? Ma realmente sincero? ... Ti puoi nascondere dietro a personaggi animati frutto della tua immaginazione, illusione, ma il corpo ti tradisce... La mente è staccata, stride con la tua postura, il tuo sguardo non è antagonista delle tue mani. La tua voce non ti prende per mano. Tu non sei tu. Lo sai questo?
Io ti guardo, ti osservo, ma chi sei realmente?... Non sai darmi risposta, non sai darti risposta. E allora io ti guardo, ti osservo.
Lo scheletro sei tu stesso.
Gli equilibri vengono rimescolati, buona fortuna a te ma soprattutto a me che guardo ad oggi non più a ieri e neanche a domani. Oggi, ora, adesso, il secondo.
Perché l'ho fatto? E tu perchè l'hai fatto? Ha importanza ora il perchè?
Questi usignoli cantano, ma perchè cantano a quest'ora? Non è che si stanno montando la testa? Pensano forse che qualcuno li stia ad ascoltare?
alle
03:42
0
commenti
Etichette: finchè la barca va lasciala andare, INCONTRI, RIFLESSIONE, SARA e IL MAESTRO, SCRITTURA SELVAGGIA
giovedì 17 gennaio 2008
devo dire la verità....
Non lo so.
Questa è la prima sera che rimango a casa da sola, dopo tante settimane.
E' da quasi 15gg che piove senza quasi mai fermarsi e io come la pioggia, è da mesi che sto cercando di non fermarmi. Fare per non pensare. Utile per disintossicarsi.
Venerdì è il mio compleanno... altro passo avanti, sono arrivata al 31.
Mi guardo indietro e tutto è cambiato.
Quelle che erano le mie certezze non ci sono più, rimangono i ricordi e tante volte vorrei che questi ricordi smettessero di vivere.
Dal momento in cui mio nonno è stato male e poi è andato via, tutto è cambiato.
L'uomo che da sempre mi ha fatto da padre, è morto da quasi un anno.
L'atmosfera nella mia famiglia è cambiata, manca qualcuno.
Ricordo ogni singolo momento di quella agonia, sofferenza e di quel senso del dovere e di affetto che si impadroniva di me ogni qual volta varcavo la porta dell'ospedale.
Seduta sul suo letto, cercava la mia mano. Me la stringeva forte e le mie parole dolci ricamavano racconti per accompagnarlo nel suo viaggio.
Ricordo il non sforzo di quegli attimi nell'accettare che la vita finisce.
In realtà poi quasi di nascosto ti siedi e piangi.
Capisco oggi, come attraverso questa perdita io abbia affrontato e poi superato, a distanza di anni, la morte di mio padre.
Mi guardo indietro e di colpo mi trovo solitaria.
Sola con i miei pensieri, seduta ma non ferma, sulle dune dorate d'esperienze accumulate dal vento, cerco di dare un senso ai segnali che ricevo.
Le cose cambiano, mutano ad una tale velocità, che è impossibile frenare.
Il conducente non vuole parlare, non vuole domande... non c'è più niente da dire...vuole solo portarti a destinazione.

Ma quale sarà mai?
Non è lecito saperlo.
Ciò che realmente si sà è che si è perennemente in viaggio.
Incontri ami lasci incontri cresci comunichi respiri ami piangi lasci assaggi errori incontri ami cresci mangi aspetti lasci guardi tocchi rifiuti riincontri accetti sorridi lasci silenzio guardi vivi aspetti ami respiri urli ritorni ascolti VIVI.
Il mio uomo ha scelto il suo viaggio,
non cammina più vicino a me da mesi ormai.
Accettare è stata l'unica via.
Sorridere è il mio comunicare.
Ascoltare il silenzio pian piano mi porta lontano.
alle
02:02
1 commenti
Etichette: COMPLEANNO, IO, RIFLESSIONE, SCRITTURA SELVAGGIA
martedì 20 novembre 2007
Urlare
tanti umori che vanno e vengono...
uno in particolare mi colpisce, la malinconia.
Vorrei un abbraccio.
Vorrei essere avvolta dal calore di due braccia, affondare il viso nel profumo della pelle.
Baciare.
e invece...
accarezzo il mio cane, che un bacino me lo regala sempre.
passa il tempo passano i mesi...
la ferita pian piano si chiude, ma il dolore ancora lo sento.
La pelle è sottile e trasparente, delicata.
Se appoggi il dito in superficie non sento, se affondi urlo.
Quale miglior liberazione... Urlare, poi rannicchiarti, abbracciare le tue gambe e chiudere gli occhi. Tutto scorre, i pensieri diventano liquidi. Scorrono tra le pieghe del cervello andando a trovare altri spazi e forme. Lo stomaco si scioglie. Il flusso riprende. Le mani non sono più fredde.
Baciami, bacia le mie labbra, il mio collo, il mio cuore.
Dove mi stai portando? In quale mondo confuso mi vuoi far vivere?
Ieri ho visto Viola, ora ha quasi un mese.
Mi sono emozionata.
...
Oggi non va...
NOn succede niente.
Voglio la scossa.
alle
18:35
0
commenti
Etichette: IO, SCRITTURA SELVAGGIA
domenica 14 ottobre 2007
liberiamo la testa
liberiamo la testa E' ora di pranzo sono stata fuori con Mirtilla il solito giro del quartiere siamo state a vedere se entra luce nella “nuova” casa. Mi piace questa settimana l'ho vista quattro volte devo solo decidere al diavolo lui e i nostri progetti forse più miei che suoi io vado avanti sono libera il progetto di crescita riinizia non ho paura di affrontare ennesimi cambiamenti di riiniziare da capo da sola io e Mirtilla cambio veduta panorama abbandono i binari per prenderne altri la nonna è ancora in ospedale attende di essere operata manca pochissimo è strano in questi giorni ho realizzato che è qui da un mese prima volta da adulta la vivo quotidianamente a milano ma in ospedale vado da lei e non mi rendo proprio conto che il tempo passa le ore passano e noi parliamo le racconto della casa le ho fatto vedere le piante dell'appartamento sulla carta piace anche a lei Ho fame fumo una sigaretta fuori è tornato il sole questa notte non riuscivo a dormire ho fatto delle foto soggetto io con cappello belle ho giocato
alle
16:00
3
commenti
Etichette: IO, SCRITTURA SELVAGGIA
domenica 7 ottobre 2007
SCRITTURA SELVAGGIA

alle
12:40
2
commenti
Etichette: SCRITTURA SELVAGGIA