THERE IS ALWAYS HOPE

THERE IS ALWAYS HOPE
"Prendete una sedia e sistematevi sull'orlo del precipizio: solo allora potrà avere inizio la storia che voglio raccontarvi"
Francis Scott Fitzgerald

martedì 9 ottobre 2007

XL-60

Lo guardo, è appeso alla libreria della mia stanza. E' li insieme al suo simile comprato a Londra. Come mia abitudine inconscia, ne acquisto uno in ogni città che segna in me un cambiamento. E' posizionato in alto, su uno degli spigoli del montante di destra della libreria.

Lo osservo e ripenso al momento in cui ho deciso che volevo un cappello nuovo.

Eravamo in tre, seduti sui gradini di una delle mille fontane di Roma. Bevevamo una birra, osservavamo i passanti, si parlava di gay senza ricordarmi il perché e programmavamo i nostri spostamenti per la notte bianca. Nel bel mezzo di tutte queste chiacchiere io ho detto: voglio un cappello! Voglio un cappello per la mia seconda volta a Roma”.

Sia Ivan che Paolo mi guardarono. Nessuno dei due era stupito né altro.

Dagli sguardi, capì solo che la cosa intrigava anche loro.

Ivan risponde:” ok lo cerchiamo”.

Abbiamo girato per negozi di vicoli e vicoletti e nel frattempo io, entravo nel vivo della città. Al terzo tentativo l'abbiamo trovato. Ivan che già possedeva la sua coppola, ne ha provati altri, Paolo ha trovato il suo e io il mio cappello cilindro. L'ho indossato , mi son guardata e subito è stato feeling. E' bastato poco e la mia immagine era cambiata, da sotto la tesa larga il mio sguardo era cambiato. Un accessorio così impegnativo mi dava allegria facendomi sentire diversa, capace di osare. Un cappello stile 800 abbinato a due occhi verdi curiosi, a dei jeans, a una canottiera e a dei sandali.

E' il mio cappello cilindro. E' nero, di feltro con una tesa larga e una fascia opaca.

Guardandolo bene la sua linea è deformata, con la parte centrale più stretta rispetto alle estremità. Non c'è nessuna stoffa, seta o raso che lo ricopra all'interno. E' tutto di feltro e proprio all'interno c'è solo una piccola etichetta nera che riporta la scritta con caratteri color oro XL-60. L'ho indossato solo quel giorno, per tutto il giorno senza mai toglierlo.

Una giornata calda di metà settembre.

Ora è posizionato in alto, su uno degli spigoli del montante di destra della libreria Ivar Ikea.

C'è un tempo per tutto o forse tutto ha un tempo.



4 commenti:

Anonimo ha detto...

è il tuo "esercizio"?

CT ha detto...

caro andrea, che importanza ha sapere se è il mio esercizio o no?...
E' solo una storia raccontata è solo il mio cappello con la sua storia.
Può essere di si come no, a te la scelta. Ne parliamo martedì o anche qui.

Anonimo ha detto...

No, infatti, non ha importanza. Era solo curiosità. Decidero' io cos'è ma...mica te lo dico :-)

Anonimo ha detto...

cmq mi è piaciuto, sei riuscita a creare una storia, che comunica anche di (un'ipotetica?) te.