THERE IS ALWAYS HOPE

THERE IS ALWAYS HOPE
"Prendete una sedia e sistematevi sull'orlo del precipizio: solo allora potrà avere inizio la storia che voglio raccontarvi"
Francis Scott Fitzgerald

sabato 14 giugno 2008

ITALIA - ROMANIA 1 a 1

"Oggi c'è la partita Italia - Romania, noi andiamo a vederla con i Rom e poi staremo li con loro. Abbiamo organizzato una partita a pallone con i bimbi, vuoi venire?"
Senza pensarci due volte dico si, ignara di quello che sarebbe stato il pomeriggio.
Improvvisamente mi ritrovo al campo rom di via Barzaghi-Triboniano.
Appena fuori dall'entrata del campo c'è tanta polizia, la famosa polizia che deve tenere sotto controllo, assicurarsi di un qualcosa che non so.
Tanti cani da guardia posizionati sopra le loro macchine.

Entro, e l'aria è quella di festa e di preparativi. Odore di cibo speziato e l'eco di centinaia di televisori parlanti una lingua a me sconosciuta: il rumeno.
I bambini corrono, le loro facce sono intense e furbe ma dal sorriso spiazzante.
Mi faccio una sigaretta, cerco di capire dove sono. Mi sento a disagio. Il pregiudizio vuol essere padrone ma per fortuna non ce la fa.
Osservo tutto questo movimento.
Gli uomini preparano le sedie. Fuori da ogni roulotte c'è posizionato un televisore piccolo o grande che sia non importa, è importante far sentire a proprio agio l'ospite "italiano" il gajè.
In quel momento ciò che unisce e che abbate le barriere è la partita.
Allora si ride si scherza tutti con il fiato sospeso per l'azione di una o dell'altra squadra.

Tutti uguali con le stesse vibrazioni.Noooooo!
goal!
Ma non era fuori gioco!
Dai! dai! Passa quella palla! cazzo fuori!
metti cassano!
Nicolae! Chivu!



Finalmente entro anch'io nel tifo, inizio a rilassarmi... di cosa devo avere paura?
nel momento in cui penso ciò un bimbo dalla faccia sporca si avvicina e mi offre una caramella.
Dovevo essere io forse a offire una caramella al bimbo. Sorrido

Il ragazzino accanto a me invece mi prende in giro perchè mi faccio le sigarette.
Tutti a farvi le sigarette! perchè?
Perchè tu che hai i soldi non ti compri le sigarette?

Domanda semplice diretta e spiazzante.
La mia risposta forse è banale... perchè mi piace e perchè costa meno.

Finisce il primo tempo
MI sposto dal campo tre e mi inoltro nel campo dietro, il numero 2.
La sensazione è quella di entrare realmente a casa di qualcun altro.
Sono dentro un "condominio" di roulotte.

Le donne qui preparano da mangiare, sono tutte impegnate ad arrostire la carne su griglie improvvisate. Gli uomini sono all'interno delle loro verande che guardano la partita. Piccoli gruppi di rom e gajè. L'aria è quella di complicità incoronata da brindisi con bicchieri di vino o birra.
Insieme alla mia amica fotografa incontrata li per caso, vago alla ricerca di non so cosa.
Il cielo si fa grigio, quasi nero ma il sole ancora non coperto contrasta con la sua luce dorata. Il campo cambia ancora volto, è avvolto da una luce morbida.
I fotografi che vagano per il campo sembrano impazziti, fotografano tutto. I bambini, le donne, i cani, gli interni delle case...

Mi viene incontro una bimba con un sorriso dolcissimo.
Come ti chiami?
Tiziana
Vuoi giocare con me e Lessi il mio cagnolino.
MI ha catturato, non si poteva dire di no.
birra.
Ho passato una serata a casa di Maria.
Per magia mi son ritrovata ad essere una di loro. Seduta a tavola con tutta la famiglia.
Mi hanno messo un piatto davanti. La spontaneità era regina, i dubbi l'igiene e altre cazzate son sparite. Hai accettato di essere qui. Ora vivi qui e adesso.
Ho mangiato con loro, involtini di verza ripieni di
carne e riso . Tanta carne arrostita e infine il dolce. Vino, birra, pane fatto da Daniela la madre.
Fuori pioveva e dentro invece si rideva e parlava.


Le differenze culturali esistono, certo, ma se non le facciamo diventare per forza barriere, la comunicazione può esistere....

Se dai fiducia questa torna sempre indietro carica di valore.
Una giornata che rimarrà a lungo sotto la pelle.
Basta poco. Conoscere ciò che è diverso da noi è solo un arricchimento




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