THERE IS ALWAYS HOPE

THERE IS ALWAYS HOPE
"Prendete una sedia e sistematevi sull'orlo del precipizio: solo allora potrà avere inizio la storia che voglio raccontarvi"
Francis Scott Fitzgerald

mercoledì 20 febbraio 2008

LA FARFALLA E L'APE

http://marioaddis.blogspot.com/
Mentre aspettavo KAnu alla finestra mi venne in mente la storia del ragno. Ogni volta che si arrampicava scivolava giù, ma non rinunciava. Lo aspetto al solito posto. Un giorno o l'altro potrebbe comperire di nuovo. se itentativi del ragno rivelano una forte determinazione, il mio è frutto di debolezza. Non ci vuole determinazione per stare alla finestra. E' uno strano senso di debolezza che mi spinge a stare qui ogni sera. Kanu verrà? Sarei in grado di riconoscerlo da lontano anche in mezzoaun vortice di folla. Di riconoscere il suo profumo ad occhi chiusi. L'ultima volta che mi ha vista, kanu mi ha sollevato il mento e mi ha sfiorato le labbra con il mignolo dicendo: "Tornerò il prima possibile... C'è bisogno di una prova dell'intensità del mio amore?"
Non ce n'era bisogno. Gli avevo sempre creduto. dai suoi modi e dalle sue espressioni traspiravano schiettezza e semplicità. ne ero stata inondatata dalla testa ai piedi ed ero venuta la sua amata. Allora perchè non torna? Lo sa che lo sto apsettando. Mi batte forte il cuore. I miei occhi vogliono vedere solo Kanu, le mie orecchie vogliono udire la sua voce. Voglio la mano di Kanu nella mia. Ma non verrà, lo so. Se n'è andato al di la delle nubi, attraverso molti cieli.
Dove posso andare con questo cuore sconfitto? Il sonno è il mio rifugio. Il cielo è coperto. Uno spesso strato di polvere fluttua fra la terra e le nubi. Tutto intorno è tenebroso. Se piovesse, la polvere si compatterebbe con la terra, le nubi si disperderebbero. Si vedrebbe la luna e su di essa il riflesso di kanu. Non è così? Davanti allo specchio, Kanu e la sua amata potrebbero vedersi. Kanu e io potremmo arare il suolo bagnato, piantare un seme. germoglierebbe, mettrebbe tenere foglie, radici e rami, continuerebbe a crescere, giorno dopo giorno. Diventerebbe più alto di me, più alto di kanu, e Kanu e io lo guarderemmo con fierezza. Mi sento sazia.
Ma tutto ciò accadrebbe solo se piovesse. ma non ha piovuto. Lo strato di polvere si sta ispessendo. Mi entre in copo attraverso gli occhi e l'aria che respiro. Mi sento soffocata e impaurita. Mi allento gli abiti e mi sciolgo i capelli. Sono intrappolata da innumerevoli strati di polvere. Si insinuano tra le ciocche dei miei capelli e in ogni piega dei miei abiti. Ho smesso di respirare? O dio! restituiscimi Kanu! Dove sei?
Gridando: "Kanu! Kanu..." mi sveglio. cosa c'è? La mia testa è in grembo a Kanu, le sue dita mi accarezzano i capelli. Io sono l'amata di kanu. Riesco a udire il flauto di kanu, a sentire il suo tocco, anche in sua ssenza. Kanu è qui; dove se no? Lo vedoanche al buio. ecco il suo viso,e i suoi occhi amorevoli, le sue labbra calde. Mi tiene il ento e mi sfiora le labbra con il mignolo. Grido:"Kanu".
"Sara!"
Avete sentito? Avete sentito tutti? Kanu mi chiama. Che tenerezza! Ogni sua parola è piena di oceani di amore. ma come potrebbe riconoscerlo un mondo geloso? Io sono un fiore inebriato. Sono l'amata di kanu. il giorno non è ancora spuntato e io già aspetto la sera. Appena il suo fiato si mescola all'aria, so che sta arrivando. lacerando le coltri di polvere, irrompendo tra le nubi; tuonando e danzando, lui arriva e mi inonda dalla testa ai piedi.
Ho perseverato quanto il ragno?Da bambina leggevo le storie di un'astuta volpe. non riuscendo ada arrivare a prendere l'uva, la volpe diceva che era acerba. Ieri quando Kanu ha detto che non aveva tempo di vedermi, ho capito che non sono astuta come quella volpe. pur sapendo benissimo che l'uva è acerba, continua a saltare come una stupida per arrivarci. Dovrebbe esserci un limite alla propria stupidità!

Mi sono stancata di saltare. Stavo seduta su un masso e continuavo a fissare con occhi avidi quel grappolo d'uva. Sembrava amara. Ma tra i miei occhi e il mio cuore non c'era disaccordo. Continuo a saltare dall'alba al tramonto. Fisso il luccichio delle stelle e mi rendo conto della verità.
Quasi un secolo fa Kanu e io eravamo seduti sulla sponda del fiume. All'improvviso abbiamo udito il ronzio sonoro di un'ape. Suggeva nettare da un fiore, quindi volava su un altro. Poi giunse una farfalla sbattendo le ali screziate. Continuava a volare qua e là. Kanu disse:" Sara hai visto l'ape e la farafalla? tutte e due continuano a passare da un fiore all'altro. tutt'e due succhiano il nettare. Si diebbe che non ci sia differenza tra loro, eppure una fa sul serio, per l'altra è un gioco". Non ero d'accordo: Kanu, l'ape è astuta. si limita a fare il suo lavoro, ma lo fa sempre con quel ronzio serio per dimostrare quanto è impegnata. la farfalla è innocente. Non le impoerta di far vedre
al mondo ciò che sta facendo. Esibisce i suoi colori sgargianti. Non ha bisogno di dimostrare niente, lei."
Kanu:" Sara, per vivere devi dimostrare sempre qualcosa. Bisogna dare qualche dimostrazione di sè per vivere nella società in modo accettabile":
IO: "Kanu, oggi siamo vivi, domani chissà. Immagina che questi siano gli ultimi istanti della mia vita, sai quali sarebbero i miei ultimi pensieri? L'unica cosa che voglio è un sentimento tenero e sincero da una persona come te. E' questa la verità. le emozioni forzate non lasciano dei bei ricordi".
Kanu:" Lo so, ma non posso farci niente. eppure con queste mie mani ammanettate ti accarezzerò. ti darò tutto l'amore di cui sono capace. Mi accetterari?"
IO:" No, kaanu, non mi piace il rumore delle manette quando mi toccano con amore. Io voglio libertà. desidero un amore gratuito, duraturo e spontaneo. le mani incatenate si feriscono e sanguinano. Il che priverebbe del piacere che si prova dando e ricevendo gioia".
Kanu:" Bè la scelta spetta a te. Non cercarmi più. vedrò di fare lo stesso anch'io. Non sono pronto a rinunciare al mio vecchio legame, ma vorrei ancora condividere l'amore con te":
IO:" non voglio condividere. Per quel che mi riguarda pretendo il mondo intero. Anche se in tale mondo ci sono persone
molto vicine e altre stranee. Come puoi condividere una persona che è tua?".
Kanu:" L'uomo a diffrenza della donna, non è privo di paure. anche se la donna è più vulnerabile, l'uomo deve calcolare tutto".
Pur sapendo bene bene che l'uva è acerba, continuo a saltare per arrivarci.

"Kanu non ti piace sognare?" domandò Sara con le lacrime agli occhi. Con quanta disinvoltura le aveva detto che lei non era più la sua amata e lui non era più il suo Kanu! Una sola frase aveva portato l'autunno sulla terra dove era sempre primavera. Sara si sentì spezzare il cuore. Il suo corpo gelava. Le labbra tremavano. le mancava la voce. con grande sforzo riuscì a pronunciare quell'unica frase:" Kanu, non ti piace sognare?"
Kanu era sempre con i piedi per terra. Sara fluttuava tra le nubi. Quanto spesso desiderava prendere per mano Kanu e volare via nei cieli! Che beatitudine! Non c'è nessuno lassù, Solo Kanu e Sara. Le nubi li accarezzano. La luna e le stelle giocano a nascondino con loro. Sara non potrebbe essere più felice...
Ma Kanu la tirò giù dai cieli. sara si sentì come una formica calpestata da Kanu. Lo guardò spaventata. Sembrava un mostro. In un certo senso Kanu ha ragione: amore, unione, bramosia ed eccitazione sono cose di breve durata, insignificanti. ma per Sara ogni istante ha un avlore eterno. Appena lei chiude gli occhi, Kanu entra aprendo le porte del suo cuore. invade ogni angolo della sua esistenza.
ma la frase fatale di Kanu fu uno scchiaffo in faccia a Sara. Non uno, molti schiaffi.
Kanu rispose con indifferenza e cinismo alla domanda di sara: "A che servono i sogni?"
Sara si chiese: soppesi sempre in questo modo costi e benefic
i? Perchè privare di gioia una mente turbata?
A quel pensiero Sara si rese conto di non essere la moglie di Kanu, bensì la sua amata.Un'amata accetta con gratitudine qualunque cosa del suo amore. Quali diritti può accampare su Kanu?

non ne sono certa. forse queste cose accadono in un mondo senza sogni. Venivo trascinata via dalla rapida corrente del fiume. Godevo del tocco dell'acqua, dell'odore della brezza. Tutt'a un tratto mi schiantai contro un enorme masso. Come vetro andai in mille pezzi. Il fiume si arrossò, la brezza divenne fuocoe la natura ostile.
"Kanu lascia vivere i sogni, o il mondo non sarà vivibile!"


1 commento:

Anonimo ha detto...

La volpe, essendo astuta, diceva che l'uva era acerba, ma sapeva benissimo che NON lo era...