THERE IS ALWAYS HOPE

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"Prendete una sedia e sistematevi sull'orlo del precipizio: solo allora potrà avere inizio la storia che voglio raccontarvi"
Francis Scott Fitzgerald

mercoledì 5 dicembre 2007

Innamoramento e amore

"La vita può essere capita solo all'indietro, ma va vissuta in avanti"(Kierkegaard)

Innamoramento e amore

L’innamoramento è un sentimento e ciò che noi sentiamo per qualcuno o per qualcosa

non può essere messo in discussione.

L’amore è qualche cosa di più e di diverso,

è un agire concreto verso l’altro,

implica il suo bene, non come intenzione, bensì come conseguenza del nostro agire.

Richiede una grande capacità di ascoltare l’altro,

di stabilire con lui un rapporto empatico

perché senza empatia non può esistere amore.

Se l’innamoramento deve essere misurato con il metro di chi è innamorato,

l’amore deve misurarsi necessariamente con il metro della persona amata.

Quanto sofferenza in meno dovremmo sopportare

se ci limitassimo a constatare ciò che l’altro riesce realmente ad essere in relazione a noi,

se ci chiedessimo semplicemente se ci piace o non ci piace

ciò che quotidianamente di fatto l'altro ci dà non ci dà.

Di buone intenzioni si sa sono notoriamente lastricate le vie dei cimiteri!

Ciò che l’altro vorrebbe darci ma non ci dà,

ciò che vorrebbe essere ma non riesce ad essere “perché....”,

ciò che potrebbe “se....”,

dovrebbe essere materia di studio per gli psichiatri, per i giudici, per i padri e per le madri

che tanti danni continuano a fare,

non per persone che ogni giorno soffrono, subiscono,

ma continuano ostinatamente a dire: non è colpa sua…

lui/lei non vorrebbe farmi del male… lui/lei in fondo mi vuole bene…

vorrebbe essere gentile.. generoso/a, ma con i genitori che ha avuto,

con la vita che ha fatto… Poverino/a…

Queste considerazioni dovrebbero indurci a essere più tolleranti, più benevoli,

con il nostro prossimo e ancor di più con il nostro partner,

a non fermarci alla superficie delle cose,

non ad andarci a letto assieme, a viverci assieme un’intera vita di sofferenze

nella speranza che cambi.

È giusto e meritevole compiere normali e ragionevoli sforzi

nella speranza di far emergere la presunta bella persona che è nell’altro,

ma quando non basterebbero 20 anni di psicanalisi conviene lasciare il passo a chi pagato per questo.

L’innamorato ha una immagine dell’altro che non corrisponde quasi mai alla realtà

e quando la realtà prima o poi affiora quasi sempre il suo innamoramento finisce.

L’innamorato è possessivo, geloso, vive le persone del proprio stesso sesso

come una minaccia da cui difendersi.

Ma anche gli interessi dell’altro al di fuori della coppia,

il suo stesso affermarsi, crescere,

sono vissuti spesso dall’innamorato come qualcosa da ostacolare con ogni mezzo,

pur di non perdere l’oggetto del proprio piacere.

Diversamente chi ama riconosce l’altro per ciò che è,

non lo ostacola nei suoi progetti, nei suoi impegni, non lo scoraggia,

non ne rivendica la costante presenza.

Lo stima, non può non stimarlo, perché sa perfettamente che senza stima e rispetto reciproco

non può esistere amore.

Può esistere innamoramento, non amore, ed è amore ciò che cerca.

L’altro non è mai per chi ama puro e semplice oggetto del soddisfacimento dei propri bisogni,

da trattenere comunque, anche contro la propria volontà.

Se dovesse scoprire che l’altro se ne vuole andare,

sarebbe lui stesso ad aprirgli la porta.

Con dolore, certo, ma gli aprirebbe la porta.

L’altro lo sa, lo sente e per questo non può tradirlo,

o almeno non dovrebbe: non è necessario e l'altro non se lo merita proprio.

Tra due persone che realmente sanno amare e si amano

una storia può anche finire, con sofferenza, ma senza vero tradimento, senza inganni.

Due persone che sanno cosa vuol dire amare

quando si lasciano cercano sempre di procurarsi solo

la quantità di dolore strettamente inevitabile.


1 commento:

Anonimo ha detto...

Non conosco chi abbia scritto questo intervento, ma mi è servito a riflettere su alcune cose... Un "grazie" da parte mia! =)
Silvia