THERE IS ALWAYS HOPE

THERE IS ALWAYS HOPE
"Prendete una sedia e sistematevi sull'orlo del precipizio: solo allora potrà avere inizio la storia che voglio raccontarvi"
Francis Scott Fitzgerald

lunedì 7 aprile 2008

Niente rimane com'è.

Giorni di vento e di sole che va e viene.
Niente rimane com'è.
Guardo le mie mani e le vedo bianche e stanche. Iniziano ad essere segnate dal tempo e dal lavoro continuo e quotidiano a cui vengono sottoposte.
Sin da piccola le ho guardate e ammirate. Mi son sempre piacute, soprattutto perchè erano e sono uguali a quelle di mio padre. Grandi dalle dita lunghe e affusolate. Forti dalla presa solida ma nello stesso tempo molto delicate nel dare una carezza.
Pian piano quelle piccole mani son cambiate, cresciute e diventate adulte.
Hanno sempre portato due anelli. Uno nella mano sinistra e uno alla destra.
Anelli importanti quasi tutti molto grandi, dalle forme particolari.
Passaggi sulle mie dita. Amori che hanno accarezzato la mia pelle.
Esperienze che mi hanno accompagnato fin quando non ho deciso di lasciarli vivere all'interno di un particolare scrigno.
Ogni anello è stato seguito da un bracciale in argento.

E' da settimane che ho scelto di non portare più niente tranne un piccolo e prezioso gioiello regalatomi da mio padre quand'ero piccola piccola.
Un anello d'oro bianco con un piccolo brillante dalla luce blu. Una luce piccolina forte e pura.
Un simbolo che mi accompagna, l'unico che mi è rimasto insieme all'ultimo anello in argento e corniola che mi ha regalato l'ultima volta che ci siamo visti... questo proprio non lo metto. E' stato il sigillo della fine di un rapporto.
Non ricordo il momento in cui mi ha regalato luce blu, per molti anni è stato conservato e in realtà anche rifiutato.
Mi ricordo che quando me lo ha consegnato mi stava largo, girava. In quel momento diedi poco valore a quell'oggetto, era più importante il momento: ora, adesso, io e tu per poche ore.
Oggi a parte il ricordo sempre più sbiadito è l'unica cosa materiale che mi lega a lui.
Quando gurado il luccichio di questo anello è come se cercassi una risposta e nello stesso tempo conforto.
"Tu cosa faresti al posto mio?... Come mi dovrei comportare? Ma tu cosa ne pensi di me?"...
Come sarebbe stato averti ancora qua con me anche se lontani? Avremmo continuato a non capirci o ci saremmo accettati per quello che siamo e per i nostri limiti?
Chi lo sa!?

Osservo la mia mano destra, ogni tanto indosso un anello che comprai in marocco.
E' l'anello che mi ricorda V., la mia storia d'amore più lunga. Una storia lunga e bella.
L'ho tenuto per anni e anni. L'ho messo via quando abitavo a Londra inconsapevole che stava arrivando un altro treno dell'amore con un altro anello.
La sua pietra originaria era verde (il mio colore preferito). Un giorno questa pietra scelse di abbandonarmi probabilmente per essere trovata da qualcun altro che l'amasse come me.
Il suo posto è stato preso dalla pietra lavica. V. ha fatto montare sul mio anello orfano la pietra lavica.
Le nostre origini, la nostra luce rossa. Il fuoco.

Mi sento nuda. Guardo il mio polso sinistro è lo vedo vuoto ma forse in realtà libero.
Il bracciale regalatomi da M. l'ho messo via.
Il mio sentimento,qualunque esso sia è ancora troppo forte per dare solo il valore di un oggetto bello a questo bracciale. E' strano non vederlo più al polso, non sentirne il suo peso e vederne i suoi ricami.
Probabilmente mi potrò definitivamente sentire libera.


(Il bracciale è l'ornamento del braccio e, se ha la funzione di mettere in risalto e sottolineare bellezza e potere personali, è simbolo, quando donato, di un legame avvolgente, di un potere sull'altro, di una conquista, di una unione che non vuole interrompersi. Nella circolarità del bracciale è contenuto il senso dell'evoluzione, della continuità, dell'eternità).

Nessun commento: