THERE IS ALWAYS HOPE

THERE IS ALWAYS HOPE
"Prendete una sedia e sistematevi sull'orlo del precipizio: solo allora potrà avere inizio la storia che voglio raccontarvi"
Francis Scott Fitzgerald

lunedì 26 novembre 2007

IL BLOG IN_TEMPO...

Dopo tanti mesi di riflessione, vi comunico che IN_TEMPO il progetto video che ho iniziato questo inverno non troverà la sua fine.
Per una quantità di eventi successi, vissuti, non me la sento di andare avanti e ripercorrere delle tappe ancora dolorose per me.
Tale progetto, l'ho iniziato con un determinato entusiasmo che in questi mesi è notevolmente cambiato portandomi a non lavorarci più, così come non scrivere più sul BLOG IN_TEMPO.
Quindi dichiaro che IN_TEMPO muore definitivamente.
IL BLOG IN_TEMPO (http://intempokairos.blogspot.com/) ... si ferma, così come il progetto.
non so per quanto, non so se è definitivo...
Forse diventerà altro.
Non so.
Per il momento sono più importanti altre cose e altri lavori.
Tiziana

sabato 24 novembre 2007

QUANTO è BELLO SENTIRSI DIRE...

QUANTO è BELLO SENTIRSI DIRE... o leggere nelle mail di amici:

"Comunque devo dire che ti vedo piuttosto
bene ultimamente,
mi sembri
serena, o sbaglio?
Sorridi spesso e mi fa piacere"


E vaiiii! SORRiDO SPEsso, lo notano,
forse ci sto riuscendo!

Da troppi mesi i muscoli intorno
alla bocca
erano atrofizzati,

sorrisini ma non gran risate!

Con un sorriso
si possono dire più di mille parole.


Grazie AMICHE|AMICI!



QUESTO MI FA PROPRIO RIDERE

mario addis

giovedì 22 novembre 2007

ATTESA

martedì 20 novembre 2007

Urlare

tanti umori che vanno e vengono...
uno in particolare mi colpisce, la malinconia.
Vorrei un abbraccio.
Vorrei essere avvolta dal calore di due braccia, affondare il viso nel profumo della pelle.
Baciare.
e invece...
accarezzo il mio cane, che un bacino me lo regala sempre.
passa il tempo passano i mesi...
la ferita pian piano si chiude, ma il dolore ancora lo sento.
La pelle è sottile e trasparente, delicata.
Se appoggi il dito in superficie non sento, se affondi urlo.
Quale miglior liberazione... Urlare, poi rannicchiarti, abbracciare le tue gambe e chiudere gli occhi. Tutto scorre, i pensieri diventano liquidi. Scorrono tra le pieghe del cervello andando a trovare altri spazi e forme. Lo stomaco si scioglie. Il flusso riprende. Le mani non sono più fredde.
Baciami, bacia le mie labbra, il mio collo, il mio cuore.
Dove mi stai portando? In quale mondo confuso mi vuoi far vivere?
Ieri ho visto Viola, ora ha quasi un mese.
Mi sono emozionata.
...
Oggi non va...
NOn succede niente.

Voglio la scossa.

forse poi.. non è tutto come sembra




mercoledì 14 novembre 2007

BITTE 15/11/2007

GIOVEDI’ 15 NOVEMBRE 2007

BITTE OPENING PARTY
Ingresso free con tessera ARCI

Dalle 19 orario continuato

Con tre generazioni di DJs: BRO, PAINE’, TOMMY TUMBLE, HARSH, PANDAJ, I-TAL SOUND, DAIS, GOLDENBASS, VITO WAR, EM, MIGHTY MIKE, MON C,
CONGOROCK, JAMES VENTURI, ELECTRICALZ.

E una vagonata di visuals di ABBO, FALKO, GGT, ELEKTRIKA, CLAUDIO SINATTI, DEFETTO, INSIEMEVUOTO

BITTE - Via Watt 37, Milano

http://www.myspace.com/bittemilano

martedì 13 novembre 2007

... CUORE MIO, MENO MALE CHE CI SEI TU!


Celos
pudo el amor ser distinto
redes
trampa mortal en mi camino
y en un café , un café de ciudad
me contaste otra vez tu destino

Celos
celos en suelo argentino
fiebre
y mi ilusión que se deshizo
mientras te burlas de mí en tu canción
no me puedo librar del hechizo

Nubes
nubes de sal y de hastío
dudas
pago por ver lo que he perdido
la capital te atrapó, te embriagó
en el triste ritual del olvido.

Mmm
pudo el amor ser distinto
mmm
crudo final discepoliano
y en un café, un café de verdad
cayó el último acorde del piano

gotan project

CAFFè TORTONI 1°parte

Cafè Tortoni, interno art decò.

Rumori di sottofondo, bicchieri , piatti ,voci, musica di fisarmonica.


Ha gli occhi chiusi, e mentre suona, vede con chiarezza le sue dita scivolare sulla pelle ambrata di lei. Sono uniti da uno stretto abbraccio. Il suo profumo caldo e divino è un misto di limone e legno di cedro.

Ballano insieme. Guancia a guancia. I due bacini si toccano, uno è spigoloso l'altro procace. Le loro gambe si muovono e si intrecciano con elegante sensualità.

Sente legato alla sua gamba, il muscolo affusolato e forte della gamba di lei. L'inguine è teso. Il vestito nero, ingenuamente gli fa intravedere la piccola fossetta alla radice della coscia dove gli piace tanto appoggiare la sua lingua.

La stringe ancora di più. Sotto il suo palmo destro, ondeggia la linea della spina dorsale della sua donna.

La musica parla e i loro sguardi suonano.



Il bar, trasformato in una milonga, è lungo e stretto.

Tanto lungo e stretto da sembrare un ponte che collega l’universo della strada alle note della fisarmonica di Pepe.


E' una serata calda.

All'interno del Café Tortoni l'aria è solleticata solo dalle pale del ventilatore appeso al soffitto. Ci sono poche persone.

Dietro di lui c'è un tavolo con tre ragazzi che bevono birra.

Non li vede, li sente solo ridere. Forse sono studenti.

Accanto al tavolo goliardico, una donna sola dai capelli lunghi e neri legge un libro accompagnata da un bicchiere di vino rosso. L'ha notata quando è arrivata.

E' stato colpito dal suo modo di camminare.

Un andamento morbido e sinuoso che si appoggiava come pennellate di giallo, sulle note della fisarmonica di Pepe.

Non è la prima volta che la vede all'interno del Tortoni.

Al bancone, Gianni il barista che nel profondo del suo io crede si essere un gentleman, parla con due donne. Offre loro, senza neanche che le due pronuncino i propri desideri alcolici, un paio bicchieri di vino bianco.

La femmina a sinistra, quella più civettuola, è giunonica.

Il suo abito rosso senza spalline, sottolinea, più di ogni altra cosa il suo prosperoso decoltè.

E’ evidente che conosce Gianni da tempo. Hanno molta confidenza. Si piacciono, ce l’hanno scritto in fronte: Tu mi piaci.

Ma lei, nel suo modo di corteggiare, espone più le modalità maschili che quelle femminili.

Il musico, osservando tra un la e un do il match tra i due, trova che lei sia troppo diretta. Lo stuzzica ad una velocità talmente sostenuta che Gianni non ha neanche il tempo di pensare ad una risposta adeguata.

Allora quand’è che mi porti fuori a cena?”

Mah!…Quando vuoi…”

Parole pronunciate, che rimbalzano come una palla pazza sul seno della donna.

Quando voglio? Che vuol dire quando voglio? Ti sto chiedendo quando usciamo e tu cosa rispondi? Quando vuoi!”

Pepe non l’ha mai vista. I suoi seni sono talmente grandi e forti che se li sarebbe ricordati.

L’amica, invece è appoggiata al bancone, il suo braccio destro le sorregge la testa.

E’ tremendamente annoiata, il suo sguardo per niente divertito segue con relativa attenzione questo incontro di scherma verbale. Rari sono gli affondi.

Sorseggia il suo vino e con gli occhi fa l’inventario di ogni cosa e persona all’interno del cafè. Si guarda riflessa allo specchio


Pepe sorride, pensa che anche lui fa parte, a modo suo, di questo microcosmo e di questa schiera di personaggi che giorno dopo giorno popola il Cafè.

Ogni sera lui è lì, con la sua fisarmonica ed il suo wisky e, come Pepe che nel cafè aspetta qualcuno che lo ascolti suonare, anche gli altri attendono sempre qualcosa. Un amore, una chiacchera, un treno, un appuntamento, la fortuna, i tempi giusti, l'età giusta, la grande occasione. C'è sempre un motivo per aspettare qualcosa o qualcuno all'interno di un bar..


Pepe suda, e le sue dita umide scorrono ancora più facilmente sui tasti d'avorio del suo strumento. La sua mano sinistra come di consuetudine, con delicata decisione, fa vibrare gli accordi maggiori e le note più basse. La destra invece accarezza con bramosia i tasti bianchi e neri.

La scatola magica anche questa sera respira.

Inspira ed espira. Inspira ed espira e Pepe con lei.

Ad ogni nota i polmoni si dilatano.

Ogni boccata d'aria all'interno del mantice è vibrante eccitazione.

Chiude gli occhi e gode. La sua musica è l'espressione dei suoi sentimenti tormentati o felici che siano.


Pepe è un uomo di quarantotto anni dai capelli brizzolati e ricci.

Le sue dita sono lunghe e affusolate come le mani in uno degli autoritratti di Egon Schiele. Nodose, con le unghie corte e decorate da liniette che le rendono leggermente ruvide. All'anulare sinistro porta un anello dalla montatura antica e quadrata.

Sulla corniola incastonata c'è inciso il profilo di un guerriero.

Scegli quello che ti piace di più, ti voglio regalare un anello.”

Non lo leva mai, anzi di tanto in tanto sollevando l'indice e il medio, lo accarezza con il pollice come se stesse toccando la donna che glielo ha regalato.

I suoi occhi sono gialli e trasparenti come il miele, brillano alla luce del sole e quando ride si chiudono a fessura accentuando le tre pieghe intorno.

Ride con gli occhi.


Ad osservarlo suonare, in silenzio, c'è Maria.

E' la sua donna, ma non perché lui l'abbia scelta, ma è lei che, come una dea, da mesi lo ha voluto.

Pepe è un musicista e l'unica cosa per cui perde la testa è la sua passione.

Ciò che seleziona con accurata sensualità sono le sue fisarmoniche.

Ne possiede tre e ad ognuno di essa tocca suonare un umore diverso.


Questa sera a sillabare i suoni di Pepe è una Bandoneon Stradivarius del 1950, nera con decorazioni esagonali bianche, dipinte a mano.


Maria Lo sa. Guarda gelosa lo strumento maliardo. Desidera che lui suoni per lei. così come desidera che qualcun altro suoni per loro un tango.

Oppure vorrebbe essere lei uno dei tanti si bemolle su cui i polpastrelli di Pepe si posano.

E' una giovane donna di trentacinque anni. Una modella. Posa nuda per i giovani aspiranti scultori presso l'accademia di belle arti della città.

L'ovale del suo viso è perfetto paragonabile alla precisione della forma in una delle scultura di Costantin Brancusi. Liscio e ambrato con la linea dritta del naso che separa perfettamente in modo simmetrico un occhio dall'altro.

Il suo corpo è sodo e formoso. Non è molto alta, e questa mancanza parecchie volte l'ha imbarazzata.

Da piccola per poter guardare negli occhi qualcuno più alto di lei, si metteva sulle punte dei piedi procurandole ancora di più imbarazzo.

Indossa un vestito lungo e nero

venerdì 9 novembre 2007

VENDESI VENDESI

A qualcuno può interessare...

VESPA piaggio PX 150 colore ROSSO anno 2002
OTTIME CONDIZIONE tenuto sempre in garage KM 1700 anno 2002 catalitica, due specchietti, portapacchi posteriore cromato, freno a disco anteriore, ruota di scorta.
Coprigambe tucano.

CHE GIORNATA!


Oggi si fa veramente fatica a capire se è NOvembre o MArzo!

C'è il sole e il cielo è blu blu con delle nuvole sfilacciate di un bianco intenso.
...Giornata da parco o passeggiata sul lungo mare...
mano nella mano con qualcuno o semplicemente con il cane che corre e rimbalza come una palla PAZZA
Tutto brilla, anche il mio umore!
diciamolo... E' VENERDì!

lunedì 5 novembre 2007

L'ELEGANZA

mario addis

Mi piace molto...

domenica 4 novembre 2007

LA LEGGE LEVI-PRODI

La legge Levi-Prodi e la fine della Rete

Ricardo_Franco_Levi.jpg

Ricardo Franco Levi, braccio destro di Prodi, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, ha scritto un testo per tappare la bocca a Internet. Il disegno di legge è stato approvato in Consiglio dei ministri il 12 ottobre. Nessun ministro si è dissociato. Sul bavaglio all’informazione sotto sotto questi sono tutti d’accordo.
La legge Levi-Prodi prevede che chiunque abbia un blog o un sito debba registrarlo al ROC, un registro dell’Autorità delle Comunicazioni, produrre dei certificati, pagare un bollo, anche se fa informazione senza fini di lucro.
I blog nascono ogni secondo, chiunque può aprirne uno senza problemi e scrivere i suoi pensieri, pubblicare foto e video.
L’iter proposto da Levi limita, di fatto, l’accesso alla Rete.
Quale ragazzo si sottoporrebbe a questo iter per creare un blog?
La legge Levi-Prodi obbliga chiunque abbia un sito o un blog a dotarsi di una società editrice e ad avere un giornalista iscritto all’albo come direttore responsabile.
Il 99% chiuderebbe.
Il fortunato 1% della Rete rimasto in vita, per la legge Levi-Prodi, risponderebbe in caso di reato di omesso controllo su contenuti diffamatori ai sensi degli articoli 57 e 57 bis del codice penale. In pratica galera quasi sicura.
Il disegno di legge Levi-Prodi deve essere approvato dal Parlamento. Levi interrogato su che fine farà il blog di Beppe Grillo risponde da perfetto paraculo prodiano: “Non spetta al governo stabilirlo. Sarà l’Autorità per le Comunicazioni a indicare, con un suo regolamento, quali soggetti e quali imprese siano tenute alla registrazione. E il regolamento arriverà solo dopo che la legge sarà discussa e approvata dalle Camere”.
Prodi e Levi si riparano dietro a Parlamento e Autorità per le Comunicazioni, ma sono loro, e i ministri presenti al Consiglio dei ministri, i responsabili.
Se passa la legge sarà la fine della Rete in Italia.
Il mio blog non chiuderà, se sarò costretto mi trasferirò armi, bagagli e server in uno Stato democratico.

Ps: Chi volesse esprimere la sua opinione a Ricardo Franco Levi può inviargli una mail a : levi_r@camera.it
from Beppe Grillo's Blog

sabato 3 novembre 2007

venerdì 2 novembre 2007

LONDRA 14 febb 2005


LONDRA 14 febb 2005
Video inviato da ballarella
insieme di ricordi... immagini appunti. Doveva essere l'inizio di un raccontovideo. Questi due minuti sono stati montati come se fossero le parole contenute all'interno di un mio diario. Non sono mai andata avanti.